Chi sono

Mi chiamo Andrea Ferri, sono un ragazzo di 40 anni e vivo a Pesaro.
La passione per l'astronomia è nata quando mio padre comprò, parecchi anni fa in edicola, il primo fascicolo di un enciclopedia che se non ricordo male si chiamava "Cosmo". Ricordo che qualcosa scattò in me... è venuta in superficie una passione di cui non ero a conoscenza fino a quel momento. Passione che mi accompagnerà tutta la vita.
Da allora le stelle mi affascinano in maniera indescrivbile... mi affascinano le dinamiche dei copri celesti, mi affascina il conflitto interiore su quanto nulla è l'essere umano appoggiato su questa minuscola palla che vaga nello spazio... oppure quanto importanti e unici siamo nell'immensità dell'universo.... Negli anni ho deciso perciò di coltivare questa passione in maniera più seria, diventando in primis socio del gruppo astrofili della mia città (Gruppo Astrofili Pesarese). Ritengo fondamentale infatti, per chi voglia intraprendere una strada simile alla mia, unirsi con l'associazione di astrofili più vicina. In secundis acquistando un telescopio.
Dopo mesi di mindstorming su quale configurazione, tra le numerose presenti, adottare, ho optato per un classico Schmidt-Cassegrain su montatura equatoriale, scelsi così ciò che è considerato uno strumento tuttofare... uno Schmidt-Cassegrain. Acquistai usato da un altro socio del GAP un Celestron C8 Starbright su una montatura Vixen GP Superpolaris.
Con questo strumento ho effettuato le prime osservazioni della Luna, di Giove e Saturno, Venere...e qualche oggetto deep "facile".
Senza abbandonare l'aspetto che definisco più "romantico" della materia, quello che riguarda l'osservazione degli oggetti che la volta celeste ci offre, ho deciso di fondere la passione dell'astronomia, con la fotografia e l'informatica, intraprendendo la strada dell'astrofotografia. Ho cominciato avvicinandomi alla ripresa di oggetti del sistema solare con webcam, per poi dedicarmi alla fotografia di oggetti del cosidetto profondo cielo, utilizzando prima una comune DSLR, una Canon EOS 350D con filtro opportunamente sostituito per far risaltare le nebulose a emissione ed in seguito CCD dedicati. Questo hobby nella sua accezione astrofotografica richiede molta pazienza, dedizione, e organizzazione nel riunire tutta la strumentazione necessaria ai propri obiettivi. Tutto ciò per ottenere il massimo da ogni sessione, in quota e non. In quota perchè i posti isolati sono i migliori per ottenere buoni risultati, dove l'inquinamento lumionoso è assente o quasi. Non sono poche le volte che un astrofilo itinerante carica l'automobile di mille cavi, adattatori, ecc... si reca sul punto prescelto e si ritrova a dover abbandonare la serata perchè qualche cosa non è andata a buon fine... una batteria scarica, un cavo difettoso, un cavo dimenticato a casa, ecc... Oppure perchè le condizioni meteo non sono quelle previste o perchè mutevoli velocemente atte a non permettre di effettuare la sessione fotografica desiderata.... Allora cosa succede? Succede spesso che si smonta, ci si arrabbia e si torna a casa. D'altronde... se uno non dispone di un proprio osservatorio in un luogo sufficientemente buio e vuole perseguire la propria passione deve scendere a compromessi e accettare anche queste vicissitudini. La tecnologia però avanza e il tempo a disposizione come tutti e sempre meno e ci si vota quindi verso altre soluzioni che accontentandosi, possono comunque dare soddisfazioni anche da cieli urbani o suburbani. Questa soluzione si chiama banda stretta, o per dirla all'americana "Narrow Band". Tecnica che attraverso l'uso di particolari filtri lasciano passare solo una parte dello spettro in corrispondenza di Idrogeno Alpha (Ha), Zolfo II (S2), Ossigeno III (O3). Il risultato è una foto in "falsi colori" ma allo stesso tempo molto dettagliate.
Ad ogni modo nulla è veramente appagante quanto un cielo veramente buio dove tutto funziona come dovrebbe...

Ritrovarsi immersi nella natura e alzare gli occhi al cielo... perdersi nella volta stellata. Poter vedere ad occhio nudo la Galassia di Andromeda in autunno, oppure la Nebulosa di Orione in Inverno, l'Orsa Maggiore alta nel cielo primaverile o l'immensità della Via Lattea in estate... beh... è sempre uno spettacolo incredibile...

 

Pubblicazioni

M38 Area

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Amateur Astrophotograhy Magazine, Issue n.54

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Coelum, n.198 - 2016